Martedì 12 aprile 2022 - ore 17.00
Biblioteca Statale "Stelio Crise", L.go Papa Giovanni XXIII n. 6
Incontro con il prof. Giorgio Sedmak
A cura della prof.ssa Cristina Benussi e del prof. Andrea Sgarro
Il giorno 25 dicembre 2021, alle ore 12:30 in Italia, dallo spazioporto Korou nella Guyana francese il lanciatore europeo ESA ARIANE 5 ECA ha immesso in orbita il telescopio spaziale NASA JWST James Webb, una vera meraviglia tecnologica del costo di 11.75 miliardi di USD realizzata in 21 anni di lavoro da una cooperazione di USA, Unione Europea e Canada con la partecipazione di numerosi altri partner internazionali.
Il telescopio JWST pesa 6.5 tonnellate, ha uno specchio a segmenti di 6.5 metri di diametro, strumenti di bordo sensibili all’infrarosso da 0.6 a 28 micron di lunghezza d’onda operanti alla temperatura di -232 °C e una vita operativa minima di 10 anni. Per garantire osservazioni esenti dall’assorbimento dell’atmosfera e dall’inquinamento luminoso terrestre il telescopio JWST è posizionato in una orbita HALO di 6 mesi di periodo nel punto di equilibrio gravitazionale Lagrange L2 a 1.5 milioni di km dalla Terra. L’orbita operativa è stata raggiunta con pieno successo a un mese dal lancio il 22 gennaio 2022.
Il telescopio JWST è gestito dal centro STSCI Space Telescope Science Institute di Baltimore, USA, tramite la rete internazionale di radiocomunicazioni spaziali del DSNOC Deep Space Network Operation Center del JPL di Pasadena, USA, operante con numerose antenne distribuite su tutto il nostro pianeta per assicurare la copertura continua dei collegamenti.
Il centro di controllo del telescopio JWST sta ora effettuando la complessa procedura robotica di dispiegamento dello schermo solare, di allineamento dei segmenti dello specchio e di attivazione della strumentazione osservativa. Questa procedura, che durerà alcuni mesi, deve superare 341 fasi critiche senza possibilità di ricupero della missione. Al termine, il telescopio JWST aprirà finalmente per noi nuovi sguardi sull’Universo.
L’astrofisica è oggi una delle scienze che producono i più spettacolari risultati nello sviluppo della conoscenza. Il quadro che si sta delineando in questo 21° secolo ci avvicina sempre più alla comprensione di come l’Universo può essere nato e poi evoluto nei sistemi planetari, stellari, galattici ed extragalattici che oggi osserviamo a sempre maggiori distanze nello spazio e nel tempo, 13.8 miliardi di anni e 93 miliardi di anni-luce.
Il più famoso telecopio spaziale ottico è stato finora NASA HST Hubble Space Telescope, lanciato nel 1990 con lo Space Shuttle e tuttora operativo in orbita a 540 km da terra. Il telescopio HST ha reso possibile osservare l’Universo fino a poco meno di un miliardo di anni dalla sua origine nella singolarità del Big Bang.
Le fondamentali fasi primordiali della nascita ed evoluzione del nostro Universo, inclusa l’origine della vita organica, sono ancora sconosciute e racchiuse in quel primo miliardo di anni tuttora inesplorato. Il telescopio spaziale NASA JWST esplorerà per noi quel nuovo, misterioso e affascinante orizzonte.
Giorgio Sedmak - Laureato in fisica a Trieste, è stato professore ordinario di Astrofisica ed è eminente studioso di Tecnologie Astronomiche presso l’Università di Trieste, dove è stato direttore del Dipartimento di Astronomia, membro del Senato Accademico Integrato e presidente del Consiglio del Corso di Studi in Fisica. È stato direttore dell’Osservatorio Astronomico di Trieste.
Ha promosso e diretto la Scuola Nazionale di Tecnologie Astronomiche di Napoli. È stato coordinatore del Settore e della Commissione Tecnologie del CNR e membro del consiglio del Gruppo Nazionale di Astronomia del CNR. È stato membro del direttivo del CRA Consiglio Nazionale per le Ricerche Astronomiche, del direttivo dell’INAF Istituto Nazionale di Astrofisica del MIUR, e del consiglio di amministrazione della Fondazione Osservatorio Astrofisico di Castelgrande.
Ha diretto e coordinato numerosi progetti tecnologici, fra cui la rete informatica astronomica italiana ASTRONET, il controllo via satellite dall’Italia del telescopio NTT nel centro ESO La Silla in Cile e il programma INAF per il telescopio a grande campo VST nel centro ESO Paranal in Cile. È autore di 190 pubblicazioni ed editor di 17 volumi di atti di convegni nazionali e internazionali in campo astrofisico e tecnologico.
È membro dell’Optical Society of America, della Unione Astronomica Internazionale, della Società Astronomica Italiana e dell’Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche di Napoli.
È membro del Rotary International dal 2007. È stato presidente 2010-2011 del Rotary Club Trieste, presidente 2015 - 2021 della commissione Relazioni Internazionali Rotary 2060 e presidente 2021-2022 della commissione Gruppo Scienza Rotary 2060. Per la sua attività rotariana ha avuto sei riconoscimenti Paul Harris Fellowship.
Si interessa di geopolitica, storia, archeologia e arte. Ama viaggiare e ascoltare musica ed è un accanito lettore di libri e giornali. Si occupa di bricolage e giardinaggio. È membro dell’Accademia Italiana della Cucina e della Commanderie des Cordons Bleus de France Italia.
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