Sabato 29 agosto 2020 - ore 16.00
nella Polse di Cougnes - Pieve di S. Pietro a Zuglio
(l’antica Julium Carnicum, a circa sei chilometri dal centro di Tolmezzo in direzione Passo di Monte Croce Carnico)
Incontro con Alceo Solari e Aurelio Pantanali
A cura del prof. Andrea Sgarro
P R O G R A M M A
Saluti di benvenuto
Rosa Maria Solari, presidente associazione Amici dell’Orologeria Pesarina - Prato Carnico
Mons. Giordano Cracina, prevosto della pieve di S. Pietro
Sergio Cecovini, presidente del Circolo della Cultura e delle Arti (CCA) - Trieste
Introduzione
Andrea Sgarro, direttore della Sezione Scienze matematiche e naturali del CCA
Relazioni
Alceo Solari, responsabile culturale dell’associazione AOP - Prato Carnico (UD)
Aurelio Pantanali, esperto, presidente del Circolo Culturale Navarca – Aiello (UD)
Interventi e conclusione dei lavori
A B S T R A C T
(Alceo Solari) L’orologio astronomico del Medioevo, oltre alle ore, mostra “il tempus” cioè le stagioni dell’anno indicate dalla posizione del sole lungo il cerchio dello zodiaco, i giorni dei mesi e le fasi della luna. Artefice nel 1344 dell’orologio astronomico del palazzo dei Carraresi di piazza dei Signori a Padova è Jacopo Dondi, medico e docente di astrologia all’università di Padova. Il figlio Giovanni Dondi. docente di medicina e di astronomia nell’ateneo patavino, nel 1366 completa la costruzione dell’Astrarium che viene definito “l’ottava meraviglia del mondo”. Questo orologio permette di leggere i movimenti dei corpi celesti traducendo con un modello meccanico la teoria cosmologica tolemaica. Costruito in ottone in 16 anni di lavoro, conta 297 pezzi di cui 107 sono ruote e pignoni. La cultura scientifica della Padova del Trecento si confronta con la cultura cistercense e benedettina la quale nei suoi regolamenti richiede che le preghiere vengano effettuate in orari precisi della giornata. Questo compito viene soddisfatto in ambito monastico dall’orologio svegliarino ed in ambito pubblico dal grande orologio da torre dotato di suoneria, che tramite la ruota partiora aziona le leve di comando dei battenti sulle campane. Giovanni da Parma, parroco di Codroipo, installa nel 1369 l’orologio della torre del Castello di Udine e nel 1380 l’orologio del campanile del Duomo di Cividale. Si può ipotizzare che le sue competenze nascano nell’ambito della cultura benedettino-cistercense. Nei secoli XIV e XV gli esperti di orologeria che erano matematici, astronomi, ingegneri, architetti, astrologi, tutti facevano ricorso a specialisti della lavorazione dei metalli per fabbricare i loro meccanismi d’orologeria, semplici o muniti di complicazioni. Sono passati alla storia Wallingford dell’abbazia di St. Albans, Dondi, Filippo Brunelleschi e Jean Fusoris canonico di Parigi e di Reims.
(Aurelio Pantanali) Le meridiane “a Camera Oscura” di cui si tratterà brevemente in questa conferenza, costituiscono una famiglia particolare di meridiane, costruite in numero limitato nel periodo compreso tra la fine del 1400 e gli inizi del 1800, principalmente all’interno di chiese. Furono, per l’epoca, strumenti di misurazione d’altissima precisione e nacquero per tre ragioni principali: astronomiche, calendariali e per usi civili, cioè per determinare l’esatto mezzogiorno e regolare così anche l’esatta mezzanotte. Conosceremo la meridiana a Camera Oscura che convinse nel 1582 papa Gregorio XIII ad abbandonare l’uso del calendario Giuliano, in vigore dall’anno 46 a.C., per quello detto appunto Gregoriano, tutt’ora in vigore nella maggior parte dei paesi cattolici del mondo. Le meridiane a “Camera Oscura” sono un patrimonio da conservare e oggi vengono proposte come strumenti di grande potenzialità per la didattica nell’insegnamento dell’astronomia fondamentale.
Alceo Solari, diplomato all’Istituto Industriale Arturo Malignani di Udine, dopo periodi di apprendistato sull’utilizzo delle macchine utensili e sui processi di lavorazione e di montaggio dell’orologeria industriale effettuati in Germania (Schwenningen) e in Svizzera (La Chaux de Fonds), è stato Direttore tecnico e Direttore commerciale della F.lli Solari di Pesariis (Prato Carnico-UD) dal 1963 al 1981, nonché titolare dell’azienda informatica PS Elettronica Srl di Udine. Successivamente si è dedicato a studi storici sull’orologeria europea delle regioni alpine, tenendo conferenze su questo tema presso il Comitato Eggenberg di Gradisca, presso l’Unione degli Istriani, presso il Rotary Club di Udine e il Museo Antiquarium di Cervignano. Nel biennio 2019-2020, quale Responsabile scientifico del Progetto regionale e transfrontaliero “La Valle del Tempo – Arte e cultura. Dalle invenzioni di Leonardo ai teleindicatori”, ha svolto relazioni illustrative a Tolmezzo, Trieste, Gradisca, Aiello del Friuli, Gemona e in Istria. Ha in preparazione una pubblicazione sulla storia dell’industria F.lli Solari.
Aurelio Pantanali, residente ad Aiello del Friuli, è presidente del locale Circolo culturale Navarca, fondato nel 1993, che sotto la sua guida ha realizzato in 27 anni d’attività quasi 500 iniziative culturali che spaziano nel campo musicale, letterario, teatrale, storico, artistico con l’allestimento di numerose mostre, azioni di solidarietà come le molteplici iniziative a favore dei bambini di Chernobyl e pubblicazioni su vari temi. I libri curati da Aurelio Pantanali sulle meridiane sono tre: Meridiane del Friuli V.G. (1998), Le Ore del Sole (2006) con la prefazione di Margherita Hack e “Il Paese delle Meridiane. Aiello con le sue cento meridiane (2019). È il coordinatore regionale per l’Associazione Nazionale di Gnomonica; fino a oggi ha censito oltre mille orologi solari antichi e moderni del Friuli V.G. È artefice di tutte le iniziative sulle meridiane che si svolgono ad Aiello (conosciuto in regione e non solo come il Paese delle meridiane dove si possono oggi ammirare oltre cento orologi solari di particolare interesse tecnico, come le meridiane a riflessione, emisferiche, a sfera armillare, e tantissime finemente decorate sui muri delle case da oltre sessanta artisti della nostra regione. Ha ideato ad Aiello “La festa delle meridiane” giunta oramai alla 19^ edizione, organizzata sempre dal Circolo culturale Navarca in collaborazione con la Pro Loco locale e l’appoggio del Comune di Aiello del Friuli.
NOTIZIE SUL LUOGO - Il colle di S. Pietro sovrasta l’abitato di Zuglio e al suo interno racchiude la Polse di Cougne, la Pieve di S. Pietro e la Chiesa della Madonna. E’ un luogo che per la sua bellezza e la sua storia permette al visitatore, vuoi singolo o gruppi, di immergersi nelle origini della cristianità della Carnia, che è storia patriarcale, per ritrovare le sue radici e attualizzarle nell’oggi. Il colle si raggiunge da Tolmezzo imboccando la valle del But e proseguendo in direzione del passo di Monte Croce Carnico. Prima di Arta Terme si imbocca il ponte, a sinistra, che porta a Zuglio. Alla fine del ponte si svolta a destra e si sale per ca. 10 minuti di auto. La Pieve di S. Pietro è la chiesa madre della Carnia, già sede vescovile dal V secolo. Era retta anticamente da un capitolo formato da 8 canonici e un preposito. Quest’ultimo, tutt’ora esistente, è rappresentato dal parroco di Zuglio. La sua storia è legata alla cristianizzazione della Carnia da parte del Patriarcato di Aquileia. Simbolicamente unita a tutte quelle del territorio esprime la Comunione di “prima inter pares” nell’attuale festa dell’ascensione con il tradizionale Bacio delle croci. La Polse di Cougnes è un centro culturale e spirituale, sorto ca. 30 anni fa, punto di accoglienza e di passaggio per salire alla Pieve (che dista ca 10 minuti a piedi), dotato anche di ospitalità alberghiera attraverso un agriturismo. È animato da una pluralità di gruppi volontari che vanno dal gruppo ospitalità, al gruppo di animazione spirituale ecumenico e interreligioso, al gruppo astronomico, al gruppo botanico, al gruppo biblioteca, al gruppo Scampanotadôrs Furlans. Nasce per volontà di un gruppo di amici allo scopo di creare un luogo di sosta, di pausa e di preghiera. La chiesa della Madonna è originaria del XIV secolo ed è stata ampliata e ristrutturata nei secoli XVII e XVIII. Al suo interno conserva manufatti e pitture di valore.
PRENOTAZIONE - La partecipazione alla conferenza e agli eventi collaterali è libera e gratuita. Per ragioni logistiche si prega tuttavia di preannunciare la propria adesione entro sabato 22 agosto, via email, ad entrambi i seguenti recapiti: Circolo della Cultura e delle Arti - Trieste (CCA): info@circoloculturaeartits.org; Associaz. Amici dell’Orologeria Pesarina (AOP): info@orologeriapesarina.com
PROGETTO IERI E OGGI
IN COLLABORAZIONE CON “Amici dell’Orologeria Pesarina Giovanni Battista e Remigio Solari - aps“