Martedì 17 marzo 2020 - ore 17.00
Sala conferenze della Biblioteca Statale “S. Crise”, L.go Papa Giovanni XXIII n.6
Incontro con il geologo Giovanni Battista Carulli
A cura del prof. Andrea Sgarro
L’Europa, nell’accezione geologica, è una porzione della placca Euroasiatica, una delle tante placche della crosta terrestre che, nell’evoluzione geodinamica provocata dal motore interno della Terra, ha raggiunto con spostamenti lenti ma continui la sua attuale posizione sulla superficie del pianeta. La sua storia si è sviluppata in molte centinaia di milioni di anni a partire da una serie di frammentazioni di un originario supercontinente che univa tutte le future placche continentali. Esse si sono staccate creando nuovi oceani e andando poi “alla deriva” con individualità propria e successivamente scontrandosi più volte provocando, ad ogni collisione, una nuova catena montuosa fino a raggiungere, per ora, l’attuale configurazione.
L’Europa quindi, originariamente disunita in più porzioni di placche diverse, è progressivamente cresciuta con l’accrezione, la saldatura dei prodotti di scontro imputabili ad almeno tre processi collisionali come testimoniato da sistemi montuosi costituiti da rocce di età diversa nel loro complesso. In alcune catene il processo geodinamico è cessato ed è prevalsa l’erosione ma in quelle più recenti è tuttora in atto come testimoniato dai tassi di sollevamento di alcuni segmenti di catene e dalla sismicità di alcuni settori europei. I processi geodinamici sempre in atto, anche nell’Europa stabile, portano a formulare alcune ipotesi sulla posizione dell’Europa futura, fra qualche centinaia di milioni di anni.