Martedì 28 maggio 2019 - ore 17.30
Sala Maggiore della Camera di Commercio di Trieste, Piazza della Borsa, 14
Incontro con il Alceo Solari, Giacomo Rupil e Bruno Machin
A cura del prof. Andrea Sgarro
La storia dell’evoluzione degli orologi, della loro fabbricazione e delle loro tecnologie è assai affascinante, e oltretutto si pone in stretta relazione con la storia dell’evoluzione sociale e scientifica.
Due inventori diventano i protagonisti di questa storia avvincente.
Leonardo da Vinci, figura del genio rinascimentale, che coniuga l’arte con la scienza e la tecnica approfondendo la conoscenza dei meccanismi dell’orologeria. A interessarlo fu lo straordinario astrario di Giovanni Dondi, conservato alla biblioteca ducale del castello Visconti di Pavia, visto durante i suoi spostamenti nel 1490.
Non stupisce che lo strumento o che le conoscenze astronomiche derivanti dal suo studio avessero ispirato Leonardo nel periodo al quale risalgono i disegni che raffigurano l’orologio planetario dell’Abbazia di Chiaravalle, il cui meccanismo è raffigurato al foglio 399 del Codice Atlantico.
Lo studio dell’orologio di Chiaravalle è importante perché Leonardo progettò i meccanismi a orologeria che si trovano nel codice di Madrid I. Remigio Solari, uomo dell’età moderna, esprime un saper fare geniale nell’arte orologiaia con l’invenzione dell’orologio digitale a palette. Un successo mondiale, che inizia con gli orologi monumentali della stazione di Santa Maria Novella a Firenze e quello a scacchiera montato sulla facciata delle Poste di Napoli.
Seguono i teleindicatori al servizio dei viaggiatori (di Trieste, New York, Parigi, Tokio, Vienna) i quali fanno conoscere nei cinque continenti che l’arte orologiaia, nata alla fine del secolo XVII, si è sviluppata a Pesariis: un piccolo paese di montagna, per poi diffondersi in tutto il mondo.
Remigio è un componente della settima generazione dei Solari, che svolgono questa arte a partire dall’anno 1725.
Il suo antenato Giacomo ha costruito nel 1816 l’orologio della Borsa di Trieste, Antonio (della quarta generazione) quello dell’Arsenale San Marco del cavalier Tonello, e infine il bisnonno Giovanni Battista, nel 1874 quello della Torre del Municipio e nel 1876 quello del Boschetto.
È interessante notare che l’arte orologiaia di Pesariis è presente a Trieste già nell’anno 1747 con l’installazione dell’orologio sulla Torre del Porto. Questo manufatto è opera dell’arte orologiaia dei Capellari che, con Cristoforo, alla fine del secolo XVII iniziano a produrre orologi nella Valpesarina - oggi nota come Valle del Tempo-.
Le relazioni saranno svolte dal ricercatore Alceo Solari (dell'ottava generazione dei Solari), da Giacomo Rupil (ideatore dell’orologio cinetico ad acqua e turbina posto nel 2009 all’ingresso della sede direzionale dell’Area Science Park) e da Bruno Machin (esperto dei brevetti di Remigio Solari).
PROGETTO RINASCIMENTO