Martedì 5 Dicembre, ore 17:00
Sala conferenze della Biblioteca Statale “S. Crise”, Largo Papa Giovanni XXIII n.6
Incontro con la prof.ssa Giulia Pascot
A cura del prof. Elvio Guagnini
Mario Soldati, intellettuale poliedrico, letterato dalla produzione multiforme e sterminata, giornalista critico e regista sperimentale, con la sua passione per i viaggi e la curiosità di scoprire il mondo, incarna il tipico profilo dell’uomo del Novecento, caratterizzato dalla gioia di essere e dalla smania di non essere, dall’ansia di fuggire dalla realtà alla ricerca di se stesso.
Affrontando lo studio di Mario Soldati, ho maturato l’idea di concentrare la mia attenzione sulla sua produzione odeporica, avviando un lavoro di prima mano dedicato alla ricognizione sperimentale della sua attività di viaggiatore e di scrittore di viaggio a partire dalla sua esperienza di migrante in America. L’itinerario cronologico che ho seguito in questa ricognizione, mi ha permesso di ricostruire l’intera parabola della sua vita di viaggiatore e di scoprire attraverso questo tema del viaggio il legame tra uomo e letterato, che costituisce un’interessante chiave di interpretazione di una parte consistente della sua opera di intellettuale e che lo colloca, di diritto, tra gli autori della letteratura di viaggio italiana. Soldati interpreta nei suoi testi le diverse tipologie del viaggio che si sviluppano nel Novecento: viaggiare diventa una modalità di spostamento per cambiare vita nell’esperienza dell’emigrazione, è uno strumento per conoscere la società moderna, ma soprattutto diventa un sinonimo di ricerca interiore, guidata dal piacere della scoperta, dell’avventura e della curiositas.
La produzione odeporica di Soldati si apre con il suo capolavoro America primo amore, pubblicato nel 1935. Si tratta di un diario-racconto, o meglio di una raccolta di racconti, che nel corso di una lunga storia editoriale assume una struttura unitaria, in cui Soldati racconta il suo tentativo di emigrazione negli Stati Uniti. Nel novembre del 1929, dopo la laurea in Storia dell’arte, ottiene una borsa di studi alla Columbia University che rappresenta l’occasione di cambiare vita, abbandonando l’Italia corrotta e fascista per diventare cittadino americano. Il giovane Soldati vive un vero e proprio percorso di formazione dell’io alla scoperta del vero volto dell’America.
Il legame con questa terra disegna la parabola di vita dell’autore dall’esperienza giovanile come migrante in cerca di identità e futuro alla vita come uomo di famiglia e scrittore.
Giulia Pascot ha conseguito la laurea magistrale in Lettere presso l’Università degli Studi di Trieste nel dicembre del 2013, nel maggio 2014 ha concluso il percorso quinquennale di studi di eccellenza presso la Scuola Superiore dell’Università degli Studi di Udine ottenendo il Diploma d’Eccellenza. Nel luglio 2015 ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento delle materie letterarie e latino attraverso il percorso annuale ministeriale di Tirocinio Formativo Attivo (TFA) presso l’Università degli Studi di Trieste. A partire dal settembre 2014 ha insegnato le discipline letterarie in Istituti tecnici di Pordenone, presso il liceo indirizzo classico e scientifico presso l’Istituto “Collegio Don Bosco” di Pordenone e, dopo aver superato il concorso ordinario, dal settembre 2016 ha ottenuto la cattedra di ruolo in Lettere e insegna presso la Scuola secondaria di primo grado “Luigi Luzzatti” dell’Istituto comprensivo “Novella Cantarutti” di Azzano Decimo, paese in cui risiede da sempre.
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